2012-02-21

Una impronta umana che sembra abbia 15 milioni di anni


Se fosse confermata, sarebbe una scoperta in grado di cambiare la storia dell’umanità come la conosciamo noi. L’impronta pietrificata del piede di un uomo che camminò eretto fra cinque e 15 milioni di anni fa lungo quello che oggi è l’altipiano andino in Bolivia è stata presentata a La Paz, fra la sorpresa generale e un certo scetticismo degli addetti ai lavori, come quella che sarebbe di gran lunga l’orma più antica del mondo. Di gran lunga più vecchia, infatti, di quella scoperta nell’agosto del 2007 da archeologi egiziani su una roccia nell’oasi di Siwa e risalente a circa due milioni di anni fa. Durante una conferenza stampa nella sede del ministero degli Esteri boliviano, esperti paleontologi e antropologi hanno presentato una sezione di pietra lunga tre metri, larga uno e spessa 30 centimetri, con sopra una orma chiara di 29,5 centimetri (taglia 39) corrispondente ad un uomo alto circa 1,70 metri e pesante 70 chili. Commentando lo straordinario rinvenimento, l’archeologo Manuel de la Torre ha dichiarato che si tratta di un reperto appartenente al miocene dell’epoca terziaria, quando la cordigliera delle Ande era in formazione, e questo ne fa «l’orma umana sicuramente più antica mai scoperta».

 Da parte sua un altro studioso Guillermo Lazcano, ha osservato che «i polpastrelli di ciascuna delle cinque dita sono abbastanza robusti. Ognuno di essi presenta una collocazione corretta, per cui la traccia ci permette di evidenziare che esisteva una buona capacità di trazione e un buon movimento con due piedi». Se ulteriori indagini confermassero l’autenticità del ritrovamento, esso sconvolgerebbe fra l’altro le teorie finora conosciute sull’evoluzione della specie umana perchè il primo ominide che si suppone avesse capacità di spostarsi eretto era l’Australopithecus anamensis, e di cui sono stati scoperti in Kenya resti risalenti a quattro milioni di anni fa. L’orma umana boliviana è stata rinvenuta nelle vicinanze del lago Titicaca, a circa 70 chilometri ad ovest di La Paz fra i villaggi di Tiwanaku e Guaqui, abitati da indigeni aymara, la stessa etnia del presidente della repubblica, Evo Morales. La Comunità della Sapienza Ancestrale che ha promosso la conferenza stampa e che da oltre 30 anni lavora per la valorizzazione della conoscenza ereditata dalle culture pre-ispaniche, ha presentato ai giornalisti rapporti scientifici e fotografie riguardanti la scoperta. Da essi emerge che l’impronta dell’essere primitivo fu fotografata per la prima volta da Fanny Pimentel, una guida turistica che la localizzò grazie a dati forniti da contadini del villaggio di Sullkatiti, che la conoscevano e la veneravano come «l’orma dell’Inca», attribuendola ad antichi antenati. De la Torre ha anche detto che l’uomo la lasciò camminava probabilmente sulla spiaggia di quello che all’epoca doveva essere un lago che si seccò progressivamente, pietrificandosi e conservando quindi tracce di un antico passato. La sua antichità, ha concluso, è stata determinata con lo stesso metodo che quasi un anno fa certificò l’impronta egiziana dell’oasi di Siwa.