2012-02-17

/*-*\ C'e' la mafia americana dietro al CODICE DA VINCI



Qualche dato per comprendere la portata de “Il Codice da Vinci”

  1. Copie vendute nel mondo    à 60.000.000
  2. Copie vendute in Italia        à 2.800.000
  3. Lingue tradotte                 à 44
  4. Numero edizioni                 à 72
  Dal punto di vista editoriale “Il Codice da Vinci” è una vera e propria anomalia: sessanta milioni di copie in 44 lingue diverse denotano che dietro a Dan Brown (se naturalmente è lui l’autore) c’è ben altro…

   
Centinaia di libri sugli stessi argomenti (Opus Dei, Priorato di Sion, Maria Maddalena moglie e madre, Santo Graal, Sang Real, Merovingi, ecc.), eppure nessun libro ha avuto lo stesso impatto mediatico: perché? 

   
Il Codice da Vinci, casualmente parlando, esce in un periodo caldissimo di “scontro di civiltà e di religioni”. Questo “scontro”, è bene ricordarlo, rientra in un vera e propria strategia portata avanti da una cricca potente di personaggi perlopiù neoconservatori di estrema destra (gli stessi che oggi controllano il burattino Bush junior e che simpatizzano per tutte le destra, ma i particolar modo per quella israeliana del Likud: Leeden, Perle, Wolfowitz, Rumsfeld, Rove, ecc.).
Cronologia degli accadimenti:
-         Fine 2002 > Forti frizioni fra Washington e Vaticano per la guerra in Iraq (il papa stesso critica Bush jr) -         Dicembre 2002 > Scoppia lo scandalo pedofilia a Boston e investe il Vaticano… -         20 marzo 2003 > Anglo-americani iniziano il genocidio in Iraq -         Marzo 2003 > Esce “Il Codice da Vinci” -         Febbraio 2006 > Vengono pubblicate le vignette anti-maometto da un giornale danese: dietro ci sono i falchi visti sopra -         Marzo 2006 > Salta fuori dopo 20 secoli il Vangelo di Giuda…




    Il Prof. Franco Cardini (ordinario di Storia Medioevale dell’Università di Firenze) è convinto che «Il successo di Dan Brown appartiene ai messaggi mafiosi che la classe dirigente USA ha inviato al Vaticano ed è un brandello nella grande lotta per la conquista del potere universale».
   
Nessuno può affermarlo con sicurezza, ma l’unica cosa veramente certa è che dietro il battage mediatico del libro e ora del film vi sono indubbiamente dei Poteri Forti (certamente economici, ma non solo), che hanno voluto veicolare, in questo ben preciso momento storico, un messaggio chiaro.